PSICOLOGIA - INFLUENZA SOCIALE e la BANALITÀ del MALE

La psicologia sociale ha indagato sul fenomeno dell'influenza sociale = influenza esercitata da un gruppo di individui (una maggioranza, un'autorità riconosciuta come tale) nei confronti del singolo soggetto.

Solomon Asch(1907-1996)

Era uno psicologo statunitense di origine polacca e ha compiuto esperimenti fondamentali sul conformismo = tendenza dell'essere umano ad uniformarsi alle opinioni di un gruppo.

Il suo intento era studiare quanto l'influenza sociale, incidesse sul conformismo e capire se fenomeni come il conformismo e il consenso sociale fossero dettati da fattori razionali.


La BANALITÀ del MALE

1921-1962, Gerusalemme: processo ad Adolf Eichmann: accusato di crimini contro il popolo ebraico, l'umanità e di guerra sotto il regime nazista.


Hannah Arendt (filosofa), seguì il suo processo e scrisse le sue riflessioni in un testo ⭢    ''La banalità del male''


Eichmann (rappresentato da Arendt come banale), grigio burocrate, teso a svolgere il proprio lavoro, a raggiungere gli obbiettivi, una persona che ha prestato i suoi servizi a un regime criminale.







Negli stessi anni Stanley Millgram (1933-1984) 
avvia i suoi esperimenti sull'obbedienza all'autorità, convinto che essi possano aiutare a comprendere il meccanismo psicologico sotto al comportamento dei criminali nazisti.

Lo psicologo ha notato, a seguito dei suoi esperimenti che persone ''normali'', sane, se influenzate dal contesto sociale negativamente, possono arrivare a commettere azioni crudeli.

TESTO DI MILLGRAM: "Obbedienza all'autorità"

In questo testo racconta gli esiti dei suoi esperimenti.

Molti dei crimini più atroci perpetrati nella storia sono stati compiuti sotto la spinta dell'obbedienza a un'autorità riconosciuta.

Philip Zimbardo (1933) 


Effettuò un esperimento sulla prigionia simulata: lo psicologo dimostra che nel carcere i comportamento violenti e brutali di prigionieri e delle guardie non sono l'effetto di caratteristiche personali disfunzionali, ma dipendono in larga misura dalle peculiarità del contesto; è la situazione in cui i soggetti sono inseriti a influenzare il loro comportamento.



 

ESPERIMENTO (1971, l'Università di Stanford)


  • ricostruisce un ambiente carcerario
  • recluta 24 maschi(che dovranno interpretare la parte di guardie o di carcerati)
  • All'interno del ''carcere'' vigono delle regole

Risultati
  • Già il secondo giorno si ribellano (i prigionieri);
  • Le guardie puniscono i prigionieri;
  • Il quinto giorno esperimento sospeso (gli effetti sui prigionieri si rivelano troppo pesanti);
  • comportamento dei carcerati: docile, passivo, assumono integralmente le regole e i valori dell'istituzione;
  • le interazioni si concentrano intorno ai due poli autorità - sottomissione in una semplificazione che permette un'adesione al ruolo completa.


Questa prigione rappresentava una situazione simulata, Zimbardo evidenzia un processo d'individuazione per cui l'individuo si spoglia della sua indentità, la sua condotta è dettata da norme situazionali e non interne.
Facendo ridurre il senso di responsabilità  e di consapevolezza di sé i centri emozionali del nostro cervello prendono il sopravvento dando libero sfogo agli impulsi lipidici e a quelli aggressivi. I comportamenti legati agli impulsi sono favoriti dal processo della deumanizzazione, che porta a considerare una categoria di individui come non appartenenti alla sfera umana.

Commenti

Post popolari in questo blog

ANTROPOLOGIA - CREATIVITÀ e CULTURA - Percezione estetica

SOCIOLOGIA - lo status dell'individuo e i CETI